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Cibo a scuola

Pubblichiamo di seguito una nota esplicativa del Sindaco e dell'assessore Monica Bertolini in riferimento ad alcuni equivoci sorti in merito alla possibilità di richiedere, in deroga al menù previsto in mensa scolastica, la pasta in bianco piuttosto che una dieta in bianco per i bambini:

"In base a quanto stabilito dalle Linee Guida per la ristorazione scolastica in Piemonte e da A.S.L. BI Dipartimento di Prevenzione S.C. SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE la somministrazione del primo piatto asciutto in bianco è consentita intendendo esclusivamente  pasta “secca” ad es. penne/fusilli; pertanto giornalmente si può annotare sul diario scolastico la richiesta di pasta in bianco  in sostituzione della pasta al sugo solo se il menù del giorno propone “pasta”, mentre se il menù prevede ad esempio gnocchi/minestre/zuppe/risotti o altri cereali, non è possibile alcuna sostituzione.

La dieta di transizione “Dieta in bianco” non necessita di prescrizione medica ed è concessa solamente previa richiesta della famiglia (nota sul diario scolastico) nel caso di ragazzi con transitori malesseri (ad esempio a seguito di gastriti, influenza intestinale, mal di pancia) e non deve superare i sette giorni consecutivi e non ripetitivi nel tempo.

Un menù in bianco annuale, d'altronde, non può certo essere considerato un pasto completo a livello nutrizionale e, giustamente, la ASL non lo consentirebbe.

La “Dieta in bianco” è costituita da un primo piatto di pasta o riso conditi con olio extra vergine di oliva, da un secondo piatto di carne o pesce cucinato al forno o al vapore, da un contorno, pane e frutta.

È importante ricordare che il pasto collettivo rappresenta un momento di educazione alimentare e le variazioni rispetto alla tabella dietetica approvata dall’ASL competente devono essere giustificate da reali motivi di salute. Il pasto in mensa è occasione di educazione al gusto intesa come attenzione al cibo in tutte le sue componenti, soprattutto quando vengono presentati piatti nuovi, con sapori non familiari. Il bambino deve imparare che il gusto personale non è definitivo ed è importante assaggiare nuovi cibi per diversificare la dieta.

Le linee guida per la ristorazione scolastica in Piemonte prevedono le diete speciali per i ragazzi che presentano particolari intolleranze o allergie alimentari, da concordare di volta in volta con i genitori e con prescrizione medica.

Diverso è il caso di quei ragazzi che rifiutano un cibo non per effettiva intolleranza, ma unicamente perché non l’apprezzano. Per quanto importanti siano i gusti personali, non è possibile in questi casi prevedere “l’alternativa”, poiché questa porterebbe al rifiuto da parte della maggioranza dei ragazzi di assaggiare cibi nuovi ed in particolare proprio quelli necessari per virare il loro gusto verso cibi più salutari. La possibilità di scegliere alimenti diversi, purché nello stesso gruppo alimentare, è da incoraggiare, se rivolta a tutti gli allievi, in quanto stimola la capacità di scegliere".